Gentili Signori
L’evoluzione normativa italiana sulla “voluntary disclosure” per il rientro dei capitali dall’ estero, sembra in dirittura di arrivo ed è sempre più probabile che possa entrare in vigore entro l’inizio del nuovo anno.
Con questo e con successivi numeri speciali della nostra Newsletter desideriamo informare le banche/intermediari nostri partner, i consulenti e gli altri esponenti del mondo professionale in merito agli ultimi sviluppi sulla gestione pratica della “voluntary disclosure”.
AGGIORNAMENTO
Allo stato attuale non è disponibile il testo definitivo, in quanto quello attuale deve essere a breve approvato dal Parlamento.
La normativa entrerà in vigore solo con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Occorrerà ancora un po’ di tempo, quindi, ma già adesso si possono però fare delle probabili ipotesi:
• per coloro che già da tempo hanno accumulato un patrimonio all’estero non regolarmente denunciato e che lo hanno movimentato poco o per niente, la “voluntary disclosure” potrebbe essere più favorevole rispetto a coloro che hanno portato all´estero il loro patrimonio da meno tempo (da intendersi come “ultimi 5 anni” o, in caso di patrimoni in Paesi “black list”, come ad esempio la Svizzera, “ultimi 10 anni”);
• coloro che alla scadenza del termine previsto dalla normativa (l’ipotesi attuale é settembre 2015) non aderiranno alla “voluntary disclosure” e movimenteranno in qualsiasi forma il loro patrimonio detenuto all´estero, rischiano di incorrere in pesanti sanzioni, in quanto questa movimentazione si configurerà come “attivitá di autoriciclaggio” che viene introdotta in Italia insieme alla “voluntary disclosure”;
• indipendentemente dalla normativa italiana, in base ad un nuovo recente accordo firmato tra i paesi OCSE (per l´Austria è previsto un rinvio di un anno) dal 1° gennaio 2017, con decorrenza 1° gennaio 2016, tutti i dati relativi ai conti di titolari esteri saranno comunicati automaticamente alle rispettive autorità fiscali dei paesi di residenza dei titolari interessati.
Si può quindi affermare, che dall´01.01.2016 nei paesi OCSE viene ufficialmente meno il segreto bancario, anche se ci sono alcune lacune o zone “grigie” che dovranno essere coperte (ad esempio, la Svizzera comunque spinge per ottenere un trattamento meno gravoso..).
Sarà nostra cura tenerVi continuamente aggiornati sul tema della “voluntary disclosure”.